Terza Domenica di Quaresima
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
06-03-2021
TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
DOMENICA 7 MARZO 2021
Mentre il cammino di questa Quaresima avanza con sofferenza e siamo ormai giunti a metà, la liturgia ci parla di “segni”. Da sempre, quando si trova nella prova o nel dubbio, l’uomo chiede dal cielo un segno per essere rinforzato nella propria fede. Nella prima lettura, il popolo d’Israele è affaticato dal viaggio nel deserto e assalito da dubbi atroci: allora il Signore Dio lo sostiene con il dono della legge, i dieci comandamenti, parole di libertà, di cui l’umanità ha un bisogno estremo, oggi più che mai perché se guardiamo a bene al mondo nel quale viviamo, praticamente l’umanità si è data altri comandamenti, altri riferimenti per la sua vita.
Anche nella lettera ai Corinzi San Paolo sottolinea questa ricerca spasmodica di segni…” mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso…” dice l’apostolo.
Ma mi diceva una persona in verità siamo ormai in quaresima, nel deserto da un anno, ed è vero! Alcuni, comunque troppo, specie i giovani, quando si allenta, nel fine settimana credono di essere ormai giunti nella terra promessa, quella della libertà, ma poi succede che fanno tornare tutti indietro e ci ritroviamo in questi giorni peggio che non un anno fa….
Ma questa quaresima, per avere senso, deve far diventare questo deserto comunque un esodo, una fioritura, un tempo di innamoramento, non di dispersione come accaduto al popolo di Israele, incapace di vivere nella libertà acquisita dopo la fuga dall’Egitto. Rischiamo di vivere questo deserto da schiavi, liberati ma non ancora liberi. La bellezza ci guida nel deserto e lo Spirito ci spinge ad uscire, per diventare, in Cristo, dei nuovi Adamo (un’umanità nuova), capace di ritrovare le cose che veramente contano nella vita.
Ma per farlo, per riuscire davvero a non essere annichiliti da questa torbida pandemia che sta fiaccando le nostre speranze e spegnendo la voglia di vivere, dobbiamo avere il coraggio di superare la tentazione. Le tante tentazioni. Come quella di stravolgere il volto di Dio. È il tempo opportuno, qui, adesso, per purificare le idee che abbiamo su Dio.
Gesù non vuole che mercanteggiamo con Dio, il Padre che sa bene di cosa abbiamo bisogno…
Nelle intenzioni di Giovanni questo episodio, come quello di Cana intende richiamare l’essenziale: lo Sposo vuole ricondurre la sposa, Israele, la Chiesa, alla natura profonda e spirituale nel rapporto con Dio, che esula dal rito cruento, (il sacrificio di animali di un tempo) ma anche per noi oggi, dal gesto liturgico o meglio da un rito vuoto che spesso confina col magico.
Abbiamo necessità assoluta di porre dei gesti veri nella vita e nel rapporto con Dio che è la liturgia…
Allora anche questo tempo di frammentazione delle nostre assemblee, di celebrazioni distanti, sofferte ci riportino a scoprire l’immenso valore del tempio che è Gesù che è Cristo in mezzo a noi!
Ripartiamo dalle nostre chiese come luogo che contengono una Chiesa, viverle come spazio di silenzio e di interiorità è fondamentale. Ma, anche, la consapevolezza, specialmente in questi (difficili) tempi di Covid che anche noi, la nostra famiglia, che il concilio ha chiamato “piccola chiesa domestica” è luogo che accoglie Dio, è un tempio vivo.
don Maurizio Qualizza
 
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